
Manifestazioni a premio: tra falsi miti e attrattività
Il settore delle manifestazioni a premio è ricco di continue iniziative. Ogni giorno attraverso banner pubblicitari, dem e post sui social veniamo informati dell’inizio di un nuovo concorso o di una nuova operazione. Inutile dire il contrario ma le promozioni sono utili per raggiungere obiettivi di marketing e vendita e, se ben congeniate piacciono e piacciono un po’ a tutti. Attività di questo tipo creano engagement, coinvolgono il target e avvicinano al brand e al prodotto, consumatori che solitamente orientavano i propri acquisti magari su altro.
Noi clienti dal canto nostro ci sentiamo coccolati, al centro dell’attenzione, gratificati e felici soprattutto se abbiamo la fortuna di vincere il premio in palio. In tanti però sono scettici sull’effettiva presenza del premio e sulla sua assegnazione. Spesso, infatti, ci imbattiamo in frasi del tipo: “Ma si vince davvero?” “Non partecipo perché tanto non vincerò mai”. Proviamo allora a sfatare questi due falsi ma alquanto diffusi miti.
- Sì, si vince davvero. Infatti, le manifestazioni a premio sono regolamentate da una corposa normativa che disciplina le iniziative di questo genere e che tutela i consumatori, sia sotto il profilo amministrativo sia fiscale. Ad esempio, alla fine di ogni concorso alla presenza di un funzionario per la tutela della fede pubblica, la promotrice dichiara il numero esatto dei premi assegnati e gli eventuali premi non assegnati che dovranno essere devoluti alla onlus indicata sul regolamento. Quindi il premio c’è e deve essere attribuito a qualcuno, sempre e comunque.
- Tutti possono vincere, è solo questione di fortuna. Infatti, i concorsi devono garantire parità di opportunità e di trattamento, per questo, la promotrice ha il diritto e il dovere di invalidare eventuali premi vinti da utenti che hanno visibilmente giocato in modo scorretto e non conforme al regolamento.
Va da sé che la differenza come sempre viene determinata dall’azienda alla quale ci si rivolge per la realizzazione dell’iniziativa. Garantire la promessa al pubblico, la parità di trattamento e l’assegnazione dei premi; prevedere che le modalità di partecipazione siano effettivamente coerenti con quanto indicato sul regolamento; che siano attivati opportuni controlli e sistemi di blocco per evitare che le partecipazioni fraudolente impediscano la corretta assegnazione agli aventi diritto e siano limitate al massimo le situazioni di devoluzione alla onlus a scapito della premialità dei partecipanti ligi; che i dati dei partecipanti siano raccolti in maniera conforme alle normativa privacy: sono tutte regole fondamentali e non trascurabili.
Per realizzare una manifestazione a premio e offrire consulenza alle aziende orientate a queste iniziative per raggiungere determinato obiettivi, serve una professionalità che non riguarda solo gli aspetti legali ma anche quelli più pratici della user experience per far sì che tutto il processo sia chiaro, veloce e incentivante per il pubblico.
PSP da oltre trent’anni svolge nell’ambito delle manifestazioni a premio, consulenze ed attività per conto delle Promotrici e in qualità di “soggetto delegato”, le rappresenta in toto nella gestione degli aspetti legali ed amministrativi, vigila sul processo di gestione che potrebbe coinvolgere diversi fornitori, gestisce direttamente le partecipazioni con le più svariate modalità, consegna i premi agli aventi diritto e alla Onlus, mantiene i contatti con i partecipanti tramite il proprio contact center.
L’esperienza maturata nel tempo con campagne pluri stagionali di grande successo attuate per aziende leader nel settore alimentare e a numerosi concorsi digitali, cartacei, telefonici e social, con le più ampie modalità di assegnazione delle vincite, sono esplicativi della capacità di PSP di orientare le sue attività in funzione degli obiettivi del progetto e non nella proposta asettica di utilizzo di una meccanica standardizzata.
PSP opera anche con grande rigore e rispetto della riservatezza delle proprie Clienti, Aziende o Agenzie di comunicazione, per le quali ha scelto di non pubblicare case history.
Crediamo che il lavoro “dietro le quinte” sia un aspetto rilevante che rispecchi quanto sia importante per PSP l’orientamento al risultato del proprio Cliente, come avviene per le più delicate consulenze professionali.
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